In questa sezione vi teniamo aggiornati sulle novità di www.simonacolombaripsicologa.it
FATICA PANDEMICA
L’OMS descrive la “pandemic fatigue, come una condizione mentale di demotivazione. La “pandemic fatigue”, letteralmente “fatica da pandemia” è una risposta mentale alle situazioni associate alla pandemia che stiamo vivendo e si stanno protraendo. Si potrebbe descrivere come una stanchezza che diventa insofferenza alle regole che hanno cambiato le nostre abitudini e ridotto la nostra libertà, fino a diventare in alcuni casi apatia, tristezza, rabbia. Nella prima fase della pandemia la risposta della collettività è stata di allarme e le sensazioni che ha sperimentato tutta la popolazione ha avuto una connotazione di paura e minaccia, l’adattamento alle regole è stato sì doloroso, ma rapido e tutti noi avevamo risorse individuali e collettive accumulate nel periodo pre-covid per rispondere allo stress, ora queste energie si vanno esaurendo. La stanchezza fisica e mentale, l’incertezza della fine della pandemia, richiedono un grande dispendio di energie. Questo contribuisce anche a demoralizzare, demotivare e aumentare il senso di fatica. La situazione pandemica diventa una cassa di risonanza per emozioni che si fa fatica a gestire trovandoci bloccati in un eterno presente su cui non si ha la sensazione di avere il controllo. Lo psicologo può aiutarti a gestire l’affaticamento mentale, la demotivazione, il senso di inutilità delle azioni quotidiane, l’appiattimento emotivo o al contrario l’eccessiva rabbia, irritabilità e chiusura.
IL CORPO E LE TECNICHE CORPOREE
Sempre di più nella mia pratica clinica faccio attenzione a ciò che comunica il corpo concepito come una terra di confine tra il mondo interno e il mondo esterno,un corpo che pensa, agisce e sente in relazione ad altri corpi , un corpo che ricorda a livello somatico e soffre. Tutti i "disturbi" portati in terapia hanno una componente somatica della quale mi interesso e della quale mi occupo in terapia. E' spesso il corpo, il non verbale che diventa anche per il paziente un prezioso alleato da comprendere e di cui prendersi cura. Il corpo quindi come generatore di senso di nuove sensazioni di benessere ed esperienze di cui appropriarsi nella stanza della terapia e nel mondo di tutti i giorni.
TRAINING AUTOGENO E LA GESTIONE DELL'ANSIA
Il Training autogeno si rivela un’efficace tecnica di prevenzione e gestione dello stress stimolando la produzione di endorfine che contrastano l'ansia e l'agitazione e favorendo il rilassamento della muscolatura. Praticare il Training Autogeno è anche un modo che ci mette in grado di recuperare energie e affrontare con consapevolezza ciò che accade al nostro corpo nei momenti precedenti una crisi di ansia permettendo così un maggiore controllo sulle proprie sensazioni corporee.
Gli esercizi di Training Autogeno sono infatti particolarmente studiati e concatenati, allo scopo di portare, progressivamente, al realizzarsi di modificazioni organiche vere e proprie, che sono esattamente opposte a quelle prodotte dallo stress.
Il Training autogeno attraverso l'induzione della calma e del rilassamento è in grado di contrastare la tensione nervosa che accompagna la persona nella vita di tutti i giorni favorendo un sano distacco dagli eventi della vita.
TERAPIA EMDR
La terapia EMDR si avvale di una stimolazione di movimenti oculari atti a ripristinare un naturale processo di elaborazione dell’esperienza. Elaborare un evento negativo significa poterne fare tesoro, integrarlo nella nostra vita: significa poterlo annoverare tra le cose che ci sono accadute, ma che non ci determinano e non condizionano la nostra vita. Se sono stata abbandonata questo non determinerà le mie relazioni future, se ho subìto un incidente non vivrò nella costante paura di morire, se sono stato maltrattato non vivrò le mie relazioni come minacciose, se sono stato costretto in casa a causa della Pandemia non soffrirò di attacchi di panico. Ma accade talvolta che di fronte ad un’esperienza traumatica le sensazioni che proviamo in quel momento sono talmente forti da impedire un’elaborazione che possa farci superare quella tremenda esperienza e allora quel periodo e quell’evento non è integrato nella nostra vita, ma la blocca. Uso la terapia EMDR quando insieme ad un paziente lo ritengo opportuno in un piano di lavoro condiviso e in armonia con il paziente stesso.